Programma MBSR

Dopo aver visto cosa è la Mindfulness e come funziona, è il momento di entrare nel dettaglio della MBSR, così come previsto dall’ideatore Kabat-Zinn.

Il protocollo MBSR prevede:

1. Otto incontri di due ore circa, una volta la settimana

2. Pratica giornaliera di tipo formale e informale e “compiti a casa

3. Un mini ritiro verso la fine del corso

4. Dal terzo incontro, prevista breve seduta di yoga.

1. Otto incontri di due ore circa, una volta la settimana. A ogni incontro sono via via progressivamente introdotte le varie tecniche di consapevolezza su cui il protocollo si basa. In particolare:
  • La meditazione seduta su respiro, suoni, pensieri ed emozioni e la meditazione “aperta
  • La meditazione sulla scansione corporea (Il bodyscan)
  • La meditazione sulla camminata lenta.

A ogni incontro saranno, poi, date indicazioni sulle attività da svolgere nel corso della settimana. Inoltre a circa metà del percorso sono previsti dei momenti psicoeducativi. Intendiamo con quest’ultimo termine, l’esposizione dei vari meccanismi legati allo stress: cosa è, cosa lo produce e quali sono gli effetti sul nostro corpo, sulla nostra mente e sul nostro cervello. Si ha, inoltre, la possibilità di sperimentare cosa vuol dire assertività e la differenza tra reagire e rispondere allo stress.

2. Pratica giornaliera di tipo formale, informale e “compiti a casa”. Uno dei cardini del programma MBSR è rappresentato dalla pratica quotidiana. Non è, infatti, ipotizzabile che praticare per due ore la settimana per un totale di 16 – 18 ore (24 ore considerando il mini ritiro) sia sufficiente a rimuovere quello che si è stratificato nel corso degli anni e che ci porta a subire gli effetti negativi e la sofferenza dello stress. Per questo abbiamo inserito, come sottotitolo della presente sezione, la frase di un famoso istruttore di mindfulness: mindfulness= praticare, praticare, praticare. Nel corso del lavoro a casa si fa normalmente esperienza delle pratiche di meditazione progressivamente introdotte, confrontandosi con le eventuali difficoltà che si potranno incontrare ma anche cominciando ad apprezzare i primi frutti del lavoro svolto. All’inizio, potrà sembrare strano, ma trovare il tempo per meditare non sarà facile, o si sperimenterà come la “menta scimmia” sia particolarmente irrequieta. Non ha molta importanza; ci si accosterà alla pratica con la mente di principiante, com’è stata definita, come un bambino che va verso un’avventura che può far scoprire ogni giorno qualcosa di diverso su di noi e sulla nostra mente, comprese le difficoltà. Con il termine di “compiti a casa” intendiamo una serie di attività di auto osservazione che possono permetterci di renderci conto delle nostre reattività, e di quanto ci determina sofferenza.

3. Mini ritiro verso la fine del corso. Il mini ritiro si svolge, in genere, di sabato dalle 9:30 alle 16:30. Si svolge in silenzio e con la possibilità di sperimentare per un tempo maggiore le pratiche di consapevolezza. Non solo, ma si possono anche sperimentare un pranzo “consapevole” e altre attività motorie volte a esplorare lo spazio circostante.

4. Dal terzo incontro, prevista breve seduta di yoga. L’introduzione dello yoga è legata ad alcune considerazioni. In primo luogo alla costatazione che, generalmente, usiamo il corpo come un taxi. Continuamente, infatti, la nostra mente “chiede” al corpo di portarla da una parte all’altra, lo subissa di richieste la cui soddisfazione è ritenuta importante, ma solo ovviamente per la mente stessa. Consideriamo il corpo solo come un qualcosa al servizio della mente; qualcosa che non ha diritti e necessità propri. E la cosa, se vogliamo, appare particolarmente paradossale nella nostra società. Società in cui apparentemente il corpo ha una grande valenza e importanza ma che, di fatto, è valutato per gli aspetti esteriori ma non nella sua esistenza. Un altro aspetto importante è che lo yoga può facilmente connetterci con il nostro corpo, possiamo attraverso questa tecnica ascoltare quanto il corpo ha da dirci in termini di malessere e di tensioni. Ovviamente non si pretende che chi partecipa a sessioni di yoga riesca ad ottenere posizioni “fantasiose”: si tratta, nella MBSR, di una pratica fatta in maniera “gentile” rispettosa dei limiti che abbiamo.

Mindfulness = praticare, praticare, praticare.

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