“Cervello rettiliano”
Le strutture che fanno parte di questo ”cervello” sembra siano comparse circa 500 milioni di anni fa. Sono la parte più antica e profonda del cervello in cui troviamo le stesse strutture dei pesci, dei serpenti, e degli altri rettili come le lucertole. È il cosiddetto cervello rettiliano deputato alla gestione di comportamenti stabiliti geneticamente. Rientrano in questa categoria importanti fenomeni come la sopravvivenza, la respirazione, il sonno, la frequenza cardiaca e la riproduzione. A questi possiamo aggiungere alcuni iniziali aspetti sociali come la territorialità e la dominanza. Sono strutture cerebrali che potremmo definire, “autocentrate”, nel senso che guardano solo ai propri interessi basici. Queste aree utilizzano i contrasti come “con/senza”, “prima/dopo” etc., considera solo quanto è familiare, e basa il suo funzionamento sulle informazioni visive che sono processate senza l’intervento di strutture cerebrali “superiori”. È interessante notare che i messaggi pubblicitari hanno come obiettivo quello di andare a influenzare proprio questa parte del cervello, tanto che esiste un’area di studio definita “neuro marketing” e che cerca di utilizzare studi sul cervello rettiliano per mettere in campo campagne pubblicitarie sempre più efficaci. Si ricordi, infatti, che oltre 85% delle nostre decisioni di acquisto sono inconsce e trovano il loro “perché” in quest’area. Dobbiamo a quest’area alcuni fenomeni estremi, di cui parleremo dopo, come lo svenimento o la paralisi catatonica che anche noi esseri umani mettiamo quando il combattimento o la fuga non sono praticabili.
Cervello paleo mammaliano o limbico
Sopra il sistema rettiliano, anche in senso fisico, troviamo il cervello cosiddetto paleo mammario, o limbico, che fornisce, agli animali che ne sono forniti, strumenti migliori e più efficaci per interagire con l’ambiente e con i propri simili. Noi abbiamo in comune con tutti mammiferi questo tipo di cervello che si sarebbe formato circa 300 milioni di anni fa. A quest’area sono deputate funzioni come le emozioni (ad esempio la paura e la rabbia) e l’integrazione delle funzioni del cervello rettiliano. Ad esempio, i comportamenti sessuali e riproduttivi, tipici del cervello rettiliano, sono modulati attraverso la motivazione e gli aspetti emotivi gestiti da queste aree cerebrali; si pensi ad esempio al corteggiamento. Dobbiamo a quest’area cerebrale, ad esempio, i comportamenti di cura della prole. Inoltre, nel cervello limbico sono situate alcune strutture molto importanti per la percezione e la gestione dello stress di cui si parlerà più avanti.
“Cervello neo mammaliano” o neo corteccia
Alle strutture che lo compongono, sono deputate le funzioni superiori come il ragionamento, la capacità di prevedere gli effetti dei nostri comportamenti, il fare programmi, la consapevolezza del sé, il linguaggio, etc. Questo “cervello” si sarebbe formato circa 100 milioni di anni fa. A questo livello troviamo in particolare la corteccia prefrontale. Quest’area non ha una funzione particolare, come la corteccia visiva, che permette la visione, o la corteccia motoria che sovrintende ai movimenti volontari. Essa è piuttosto un’area di associazione che collega diversi circuiti cerebrali permettendo un’armonizzazione delle varie funzioni.
Questa illustrazione è ovviamente generica. Infatti, le cose si complicano quando aggiungiamo a questa visione d’insieme il fatto di avere due emisferi cerebrali con funzioni diverse ma che spesso collaborano nell’effettuazione di alcuni compiti. A questo si aggiunga che molte capacità che il nostro cervello possiede richiedono l’attivazione contemporanea di aree cerebrali diverse. Basterebbe, a questo proposito, citare la memoria che non ha una sede specifica dato che abbiamo tanti diversi tipi di memoria. Questa descrizione è, però, sufficiente per capire le basi anatomiche dello stress.
Dopo questa visione d’insieme, vediamo da vicino le strutture cerebrali interessanti per il nostro argomento: amigdala, appartenente al cervello paleo-mammaliano, e la corteccia prefrontale del cervello neo-mammaliano, a cui vanno aggiunti la corteccia anteriore del cingolo e l’Insula. Certamente ci sono altre strutture cerebrali coinvolte nello stress, tanto che si parla correttamente di “Sinfonia dello stress”, ma queste sono le più importanti. Vediamoli brevemente.