Un pò di storia

I protocolli basati sulla Mindfulness

Le pratiche di consapevolezza, o quello che con grande generalizzazione possiamo inserire nella parola meditazione, sono da considerare una costante della storia dell’umanità: lo troviamo già prima del 7° sec AC nell’induismo che fin da allora proponeva una forma di meditazione. Va tuttavia precisato che il termine “meditazione” presenta connotazioni e significati diversi a seconda della cultura in cui è inserita. A volte si tratta di pratiche profondamente religiose come nei Padri del Deserto del cristianesimo orientale nel 3° – 4° secolo, a volte certamente “laiche” come nel Buddismo che lasciava sullo sfondo il rapporto con l’Assoluto. È indubbio, dunque, che l’uomo abbia via via proposto con contenuti diversi la stessa modalità. È come un fiume carsico che continuamente compare e scompare nella storia, inserito nelle diverse tradizioni religiose: da alcune forme di sciamanesimo al sufismo, versante mistico dell’Islam del 13° sec, alla tradizione presente nel cristianesimo che arriva, sotto diverse forme, fino ai giorni nostri come “meditazione cristiana di consapevolezza”.

Per venire ai giorni nostri e al nostro argomento, dobbiamo a Jon Kabat-Zinn l’intuizione che i protocolli basati sulla Mindfulness potevano essere utili in una serie di condizioni di “sofferenza” psicologica e fisica: dai malati oncologici alla gestione dello stress, dal dolore cronico alla psoriasi. Nato nel 1944, nel 1971 Kabat-Zinn ottiene il dottorato in biologia molecolare presso il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) lavorando in ambito oncologico. Fin dagli anni dell’università è stato allievo di eminenti insegnanti buddisti tra cui Thich Nhat Hanh. Negli anni ’70,  ha “l’intuizione” di applicare in modo laico le pratiche di consapevolezza ai malati che vedeva, in un certo senso, abbandonati. Nasce così, nel 1979, la Stress Reduction Clinic all’interno della facoltà di medicina dell’Università del Massachusetts dove adatta gli insegnamenti buddisti della consapevolezza ad un contesto scientifico e fonda il programma chiamato Stress Reduction and Relaxation Program. Successivamente modifica tale programma rendendo più sbiadita la “cornice” buddista e minimizzando la connessione tra quest’ultimo e la consapevolezza creando il programma di 8 settimane conosciuto in tutto il mondo come MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction). Inoltre aggiunge nello stesso programma delle sedute di yoga.

Possiamo dire che, pur affondando le sue radici nelle pratiche orientali, Kabat-Zinn ha portato nell’alveo scientifico e dunque laico la MBSR. Va ricordato, infatti, che, grazie alla mole di lavori scientifici via via pubblicati, fonda il Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society inserito all’interno della Facoltà di Medicina dell’Università Del Massachusetts. Da quel tempo fino ai giorni nostri, i programmi basati sulla Mindfulness hanno suscitato un interesse e un successo via via crescente. Basterebbe citare il numero dei lavori scientifici pubblicati su Mindfulness in ambito clinico, neuroscienze, etc. su riviste scientifiche di primaria importanza. Si passa da 29 nel 2001 a 397 nel 2011 e 477 nel 2012, 2800 lo scorso anno e 1700 nei primi mesi del 2021. Questa mole di ricerche spiega perché il Medicare, il Servizio Sanitario americano, rimborsa le spese sostenute per frequentare i corsi MBSR, perché il SSN inglese metta la MBSR tra le metodiche consigliate nella prevenzione della ricaduta di episodi di depressione maggiore e perché oltre 450 ospedali americani forniscano programmi basati sulla Mindfulness ai loro assistiti.

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