L’esperimento del silenzio

…. Bene, essendosi risolto il problema del braccio rotto, torniamo a dove ci eravamo lasciati. All’esperimento del silenzio.

Questo esperimento, evidentemente, non ha alcun valore scientifico ma solo quello aneddotico  di vedere cosa ci succede se ci concediamo il “lusso” di stare in silenzio e vedere quello che succede.  In effetti, devo dire che la vostra risposta è stata molto interessante e diversificata. Interessante e diversificata perché ci evidenzia come ciascuno di noi risponda in modo assolutamente personale allo stesso stimolo e come, di fatto, non ci sia stata una risposta uguale all’altra; anche se possiamo identificare alcune linee di tendenza. Qui riporto alcune “osservazioni” di interesse generale  che mi avete riportato; ad altre, più particolari e personali, ho già dato una risposta in privato. Vediamo.

Fastidio: Alcuni di voi hanno trovato che lo stare immobili a osservare quanto succedeva, senza avere niente di concreto da fare determinava un certo fastidio. In alcuni questo si manifestava  sotto forma motoria nel senso di spinta a muoversi, a cambiare posizione.

“Sentivo una certa tensione muscolare, con la forte e impellente necessità di stirarmi” Marnie

Lo stare immobili in silenzio, acquietando l’attività della mente, ci fa percepire meglio il nostro corpo, come vedremo più avanti. Perciò non è che la maggiore tensione muscolare percepita è legata al silenzio e all’immobilità, ma piuttosto queste ci fanno percepire in modo più chiaro il nostro corpo e quali siano le sue condizioni.

Altre volte le reazioni riferite sono state di tipo più emotivo come le noia o addirittura una sorta di malessere percepito come senso di peso allo stomaco.

“Sentivo quasi montare un peso allo stomaco, come una paura, e ho dovuto smettere quasi subito” Marcus

E’ molto frequente, soprattutto le prime volte, provare sensazioni di paura. Alcune persone riferiscono questa emozione alla paura di perdita di controllo: si ha in sostanza l’impressione che l’immobilità e lo stare in silenzio ci faccia perdere il controllo della realtà.

Scoperta. Per alcune persone, viceversa, questa immobilità e questo silenzio sono state l’occasione di fare alcune scoperte. Vediamole in sintesi.

Mente. Per diversi è stata l’occasione di scoprire come effettivamente lavori la nostra mente, quando non è impegnata in una attività precisa. E’ quello che gli anglosassoni chiamano “mind wondering” e che potremmo tradurre con “mente che vaga”. E’ quel continuo viaggiare della nostra mente, una sorta di chiacchiericcio, che ci porta dal passato al futuro, da una preoccupazione ad un progetto, da una sensazione ad una emozione. Ad alcuni il silenzio e l’osservazione della nostra mente, ci permette di renderci conto che la mente non riposa mai, è sempre in movimento per “produrre”pensieri. Il problema è che normalmente di questo non siamo assolutamente consapevoli, ed è, per così dire, una attività che si volge sotto traccia. Conseguentemente, proprio la non consapevolezza ci fa trascinare via immersi come siamo in questo turbinio, rendendoci ostaggi della nostra stessa mente. Le seguenti affermazioni rendono bene cosa succede quando osserviamo la nostra mente. Intendiamoci, non è che questa attività della mente sia, per così dire, negativa. E’ la normale attività della mente; è il modo che permette alla nostra mente di fare dei progetti, prefigurare scenari futuri facendo ricorso ad avvenimenti passati. Il problema è la non consapevolezza di questa attività che impedisce alla mente stessa di sottoporre a verifica quanto va progettando.

“Sono stata sorpresa nel rendermi conto che questo via vai mi trasportava senza che ne fossi consapevole.”  Elisabetta

” Mi veniva quasi il mal di mare a seguire i pensieri” Benedetta

” Guardando la mente mi sono accorto di quante emozioni siano presenti senza rendermi conto”. Marco

Anche quest’ultima mi sembra una osservazione interessante. Quante volte ci arriva una sensazione di tristezza o, più generalmente, una sensazione di malessere o di preoccupazione generica e non siamo in grado di capire il motivo. Se attiviamo questa attività mentale di osservare l’attività della mente sarà più facile capirne le ragioni.

“Boh, non ho osservato niente, addirittura per diverso tempo avevo la mente completamente vuota, era come se non riuscissi a pensare” Filippo 

Questa di Filippo è un’osservazione molto comune soprattutto le prime volte. E’ come se la nostra mente, nel momento che si trova ad osservare se stessa, avesse difficoltà a “lavorare”, a essere contemporaneamente soggetto e oggetto dell’attività mentale.

Corpo: Lo stare in silenzio ci permette di vedere che il nostro corpo viene continuamente attraversato da una serie di sensazioni, tensioni muscolari, pruriti, spasmi. Molte di queste sensazioni, di cui normalmente siamo inconsapevoli, a volte durano pochi istanti: arrivano e si dissolvono in un attimo. In modo molto simile a quanto avviene nella mente con i pensieri e le emozioni.

“E’ stato impressionante notare quante siano le sensazioni che in continuazione attraversano il corpo: un piccolo prurito, o un  dolore, uno spasmo muscolare, la tensione dovuta ad una non corretta posizione” Marco

Queste alcune delle vostre esperienze. Vorrei utilizzare, per chiudere, quanto riferito da Giovanna

“Ho fatto più volte l’esperimento. Mi ha colpito scoprire che ogni volta è stata differente dalla precedente: a volte più intensa, a volte più ricca di esperienze, a volte esperienze diverse.

Si perché la nostra mente e il nostro corpo cambiano in continuazione, noi siamo mai uguali a noi stessi e come diceva Eraclito

“Non riusciamo mai a pagarci due volte nella stessa acqua”

 

 

 

 

 

 

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